L’ansia, la paura, i sintomi attesi perché conosciuti, sono il frutto di un credo a cui si dà un valore assoluto, tutto qui.

Cambiare quel “CREDO” è modificare ogni possibile conseguenza ad esso legata. La FLESSIBILITA’ & la CREATIVITA’ sono doti assolutamente indispensabili ai nuovi terapeuti che vanno oltre la nomenclatura patologica osando accompagnare i pazienti, amici, compagni di viaggio (un viaggio verso un benessere ritrovato), VERSO UNA MAGGIORE CONSAPEVOLEZZA DI SE STESSI e verso quella MISSION che dà un senso reale alla vita.

Il ruolo del Terapeuta, oltre che saper ascoltare in modo assoluto e saper attivare quell’attenzione particolare capace di vedere oltre l’apparenza delle cose, è davvero significativo. Egli sa offrire accoglienza, va oltre la cura della “malattia”, vede la persona in senso olistico. Certamente la usa (la malattia), come ponte per comprendere i punti di forza da attivare grazie ad essa per volare verso una eccellenza possibile.

Per prima cosa c’è il rapporto che qui diviene “rapporto empatico”, questa è la cosa che conta più di ogni altro passaggio; si attiva attraverso l’ascolto, l’attenzione, la calibrazione, il ricalco, il rispecchiamento che consente una visione più precisa dei problemi/disagi/OPPORTUNITA’.

Con l’esperienza ci si accorge che esistono altri modi, altre forme per creare un “rapporto particolarmente forte”, la calma del Terapeuta, la sua sicurezza, la competenza e soprattutto la “QUALITA’ delle DOMANDE” ed il saper leggere oltre le parole.

La “Riformulazione delle Frasi”, riporta alla descrizione che ha fatto il paziente/cliente, ancor meglio di come lui stesso l’ha fatto, questi sono i modi molto efficaci per instaurare un ottimo Rapporto Empatico Positivo. Del resto secondo i dettami di Milton Erickson , è nelle prime venti parole che il paziente racconta la sua patologia e i passaggi per risolverla.

Quando si è veramente presenti ed interessati ad ascoltare e ad osservare, ad accogliere senza giudicare, come anche il riproporre la non verbalità, così si entra intensamente all’interno della cornice dell’altro, e poi diventa semplice accompagnarlo fuori”. Con queste parole Carol Erickson, figlia del grande Milton, inaugurava nel 1988 una serie di giornate dedicate a: IPNOSI & COMUNICAZIONE, volute da me per i miei allievi.

E ancora fondamentale è: “trovare il – COME è VERAMENTE – la persona che ci parla, attraverso ciò che dice e ciò che non dice ma che esprime attraverso la propria gestualità, quella che accompagna la verbalità in modo congruente o in modo incongruente“.

Rabbia, paura, ansia, disperazione, attacchi di panico sono solo codici di riferimento che però hanno mille sfaccettature, una per ogni persona che le vive e le denuncia; per ciascuno, dietro le quinte, c’è una motivazione diversa che va accolta, sciolta, benevolmente trasformata in opportunità di crescita e consapevolezza.

Sì e poi c’è l’inconscio, così poco considerato e conosciuto che ha bisogno di comunicare con noi anche attraverso le patologie ed, ancora, il CONSCIO SUPERIORE o Sé Superiore che parla con la voce della spiritualità a volte dimenticata nel nostro veloce vivere. Il nostro interlocutore (quello che molti chiamano il “malato”), spessissimo non è consapevole di queste sue parti che vanno accolte come quella logica; a noi terapeuti umanisti sta il compito di rendere facile la comprensione di quel meraviglioso messaggio trasformazionale che gli altri chiamano malattia.

Oggi è noto che la Programmazione Neuro Linguistica terapeutica con le sue strategie e tecniche è un modello accreditato e riconosciuto dal MIUR a tutti gli effetti di legge. Oggi sappiamo che l’Ipnosi è senza ombra di dubbio un fenomeno fisiologico che da solo conduce l’individuo in uno stato di equilibrio interno (omeòstasi) capace di raggiungere la ristrutturazione del sé, che, se guidato, può rafforzare ed ampliare autostima e pensiero positivo. Pochi comunque sanno che un quarto d’ora di ipnosi equivale a due ore di sonno profondo e che è un ottimo mezzo per rigenerare le difese immunitarie.

“Quando l’allievo è pronto, il maestro appare”, dice una massima indiana e a noi piace farla valere per tutti coloro che vogliono fare della propria vita una cosa meravigliosa, usando quello che sembra essere un devastante momento in una occasione per sposare l’eccellenza possibile ad ogni livello e per ogni persona. Ecco perché i nuovi modelli terapeutici come la Programmazione Neuro linguistica BIOETICA e l’ipnosi sono da considerarsi tra i più efficaci e veloci mezzi di terapia breve.

Daniela Poggiolini