F.A.C.S. - Facial Action Coding System

Ekman e Friesen svilupparono, nel 1978, uno dei metodi più influenti per codificare oggettivamente il comportamento facciale, perfezionato poi ulteriormente nel 2002 con il contributo di Joseph C. Hager: il “Facial Action Coding System” (FACS).

Si tratta di un sistema di classificazione dei movimenti del volto: ciascun movimento, relativo ad una determinata espressione, viene misurato scomponendolo nelle sue componenti fondamentali: le Action Units, specifiche e univoche contrazioni muscolari del volto vengono associate ad una sigla (AU+ numero).

Supponendo pertanto che le espressioni facciali siano “parole”, le AU sono le “lettere” che compongono quelle parole. L’analisi delle espressioni si fonda sulla “codifica” delle unità d’azione, ossia sulla individuazione dei movimenti facciali, e sulla “decodifica”, ovvero sulla interpretazione di tali espressioni, anche in rapporto al contesto in cui si sono manifestate.

Le espressioni estreme sono facilmente percepibili e non richiedono analisi o competenze particolari. Viceversa, le microespressioni consentono di riuscire a leggere sul volto di una persona la reale emozione o di smascherare espressioni non veritiere.

Le contrazioni legate a emozioni realmente vissute sono immediate e spontanee, compaiono per una frazione di secondo e, normalmente, sfuggono al controllo della persona su cui si manifestano.